Si stava avvicinando il compleanno di Giuseppe che in quel periodo lavorava a Firenze, così con Rosaria e Giastin decidemmo di comprargli un orologio, sapendo che Giastin non era capace a tenersi nulla per sé, aveva 3 anni e raccontava tutto a tutti, per tenerla zitta ci doveva promettere di non dire nulla a nessuno, questo succedeva la sera prima che Giuseppe arrivasse da Firenze. Così andammo a dormire ed eravamo tranquille con la promessa di Giastin e di solito Giuseppe arriva la mattina presto e Giastin non sarebbe stata ancora sveglia, con Rosaria ci siamo dette: “questa volta riusciamo a fare una sorpresa a papà”.
Così Giuseppe arriva alle 5 di mattina ed essendo ancora presto, si mette a letto stanco ancora del viaggio. Giastin che dormiva con me nel lettone di colpo dice: “Papà sei arrivato! Ti devo dire una cosa, però mi devi promettere che non lo dici a nessuno perché è una sorpresa, ti abbiamo comprato l’orologio per il tuo compleanno!”
Carolina disse: “Mi avevi promesso di non dirlo a nessuno” e lei molto candidamente disse: “Ma papà non è nessuno, lui è il mio papà!”.