Giastin Archivi - Rosaria Giastin e Cosimo

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30 Novembre 20230

In questo tempo così difficile in cui la Chiesa si unisce in preghiera per chiedere la Pace, la riflessione di Giastin è molto preziosa:

“La pace è come un puzzle, ognuno di noi ha un tassello nelle mani”
Giastin Gravina

La pace nel mondo si costruisce nelle piccole e grandi cose. La pace nelle nostre case, con coloro che incontriamo sul nostro cammino uscendo dalla soglia di casa, nonché sul lavoro, a scuola ed in ogni ambito. Ognuno di noi è quel puzzle per costruire il capolavoro di Dio, la Pace e l’Amore nel mondo.

Laura

 

 

 


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8 Marzo 20230

Era l’8 marzo, la festa della donna. Quella mattina Giastin mi disse: “Sai mamma oggi tutte le donne ricevono una mimosa” e io le risposi: “E dunque anche tu vuoi una mimosa?” “SI”. Ed io: “Poi la facciamo prendere da papà cosi anche tu l’avrai”. E lei: “Non ti preoccupare l’ho già chiesta a Gesù, ci pensa lui per la mimosa”. Mi misi a ridere e le dissi: “Ora Gesù è diventato anche fioraio? e lei: “Lui può tutto”. Suonò il citofono, era il fioraio con un cesto di mimose, credevo che erano per me, quando aprii il bigliettino rimasi a bocca aperta: erano per Giastin e non fu il solo cesto. La nostra casa divenne una serra di mimose e di rose, i ragazzi che frequentavano la nostra casa, tutti le hanno portato la mimosa. Ad alcuni ho chiesto: “Ma come ti è venuto in mente di mandare le mimose a Giastin? e loro: “Niente Carolina, passavo davanti al fioraio e mi è venuta in mente Giastin”. La sera, quando la misi a letto, lei mi disse: “Hai visto mamma? Gesù ha mantenuto la promessa, io ne ho chiesta una ma lui mi ha mandato un giardino. Tu Mamma quando vuoi una cosa basta chiedere a lui, in qualche modo lui ti ascolta se questo è un bene per te”. Ed io: “E le mimose sono un bene per te?” e lei: “Si, e non solo per me ma anche per tanta altra gente”.

(Tratto dal libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia.
Edizioni Messaggero Padova)


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7 Dicembre 20220

Non non chiediamo abbastanza, perchè non abbiamo abbastanza fede per credere che Dio ci possa esaudire e che stia a spiare i nostri desideri.
Non abbiamo abbastanza fede per chiedere con perseveranza, senza cadere al primo ostacolo, senza stancarci e a volte sembra che Dio per provare la nostra fede mantenga il silenzio.

La nostra fede non è sufficiente per farci rendere conto delle infinite cose che otterremmo se fosse più salda e più resistente, non solo per noi ma anche per gli altri.
La nostra fede non è sufficiente nemmeno per decidere di passare di tanto in tanto un pò di tempo con Dio.
La nostra fede non è abbastanza per non avvertire una piccola umiliazione di essere lasciati da parte; e noi, quante volte lasciamo da parte Dio? Nella nostra vita Dio è presente, a pieno diritto?
La nostra fede non è sufficiente neanche per rinunciare a piccole cose inutili, mentre con un pò di sacrificio potremmo ottenere tante cose per tutti.

Dio ha piacere che noi sappiamo scoprirlo, riconoscerlo, percepirlo attraverso il prossimo e attraverso gli avvenimenti piccoli e grandi. Dove c’è amore c’è Dio.
Finchè viviamo sulla terra siamo come persone con gli occhi bendati, solo con la fede possiamo percepire la sua presenza, la sua voce, il suo amore.
Viviamo come se vivesse con noi, bello, affettuoso, amorevole come egli è, eppure così trascurato è sempre disposto a perdonare tutti.

Dio ci ama e rispetta il nostro modo di vivere. Lui è paziente e gradisce il più piccolo gesto d’amore e di attenzione.

Apriamo il nostro cuore alle dimensioni dell’universo.
Dio ha di che riempirlo.


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29 Novembre 20220

La Fede è un dono che Dio non rifiuta mai di offrirci.
Per noi la fede è l’unico mezzo di comunicazione con l’al di là. Finchè viviamo sulla terra, la nostra fede è fatta di un miscuglio di chiarezza e di ombra che ci permette di credere in Dio senza vederlo. E credo che è proprio questo che Lui vuole da noi.

Alla fine del nostro passaggio terrestre dove sarebbe il nostro merito se ci apparisse dinanzi ad ogni evenienza? Tuttavia, più la nostra fede cresce più possiamo percepire la sua divina presenza.

In quanto a noi dovremmo vivere di più questo programma chiedendo a Dio con fedeltà una fede profonda, luminosa, solida, illuminata, radiosa.

Una fede che non sia soltanto un di più per essere uguale agli altri, ma una percezione della presenza di Dio e del Suo amore. Dio vuole esaudire tutti i nostri desideri, ci chiede solo di non spegnere mai la nostra voce.

(Prima Parte tratto dal libro “una ciliegina sotto spirito” di Giastin Gravina)


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30 Settembre 20220
Leggendo il racconto di Giastin dal libro “I tre vulcani della gioia”, al capitolo : “Mi ha coperto davvero, è venuta”, Giastin pregava la Madonna che la coprisse per non far svegliare la sua mamma e così avvenne, letteralmente Giastin dice: “Mamma è venuta davvero, era proprio Lei” …
Da una riflessione della nostra amica Maria, ci siamo soffermati sul fatto che Dio ha sostenuto Carolina e Giuseppe. Troppo complicato sopportare umanamente tutto ed a lungo termine, troppa fatica fisica e psicologica per non dormire notte e giorno per circa 30 anni; eppure Carolina ci dice: “L’Amore può tutto! e che un giorno potremo chiedere a Dio come tutto questo sia stato possibile”.
L’Amore per Carolina era vivere la loro vita, rinunciare a tutto per loro.
Dal vangelo di Luca 17,5-6
Gli apostoli dissero al Signore: “Accresci in noi la fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sdràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Davvero a Dio tutto è possibile, con i nostri poveri, fragili, instabili e piccoli Si, Lui compie miracoli!

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27 Agosto 20220

Giastin era piccola, aveva 3 anni, un giorno mi dice:”Mamma mi fa il solletico dietro al pancino”, in un primo momento non avevo capito e lei: “Mamma, dietro il pancino mi fa il solletico e mi fa anche un pò male” così capii che era la schiena, mi avvicinai a lei, la controllai, la presi e la misi sul letto così lei poteva dirmi dove esattamente. Compresi che la scoliosi si stava facendo strada velocemente, così per tranquillizzare Giastin le dissi: “Non preoccuparti amore, non è niente sono solo le tue ali che vogliono uscire” mi guardò con occhi pieni di gioia e mi disse: “Che bello , che bello, che bello, avrò le ali per volare mamma, allora il dolore va bene”.
Da quel momento sapevo che li faceva male la schiena quando lei diceva:”Mamma le mie ali stanno crescendo per volare”.
Giastin si portò nel cuore fino alla fine di avere delle ali nascoste che nessuno poteva vedere, tanto che il suo primo libricino delle poesie lo intitola “Il volo” e la sua prima mostra di tele “E continuo a volare”.
Alla fine della sua mostra di tele, felice del risultato della giornata, la preparai per andare a letto e lei: “Sai mamma, non c’è bisogno di due ali per volare, nè di due gambe per camminare, basta amare tutto quello che Dio ci propone. Io oggi ho volato per davvero con le mie poesie e le mie tele, sono volata nel cuore della gente, spero solo che accolgano Dio nel loro cuore perchè solo Lui fa questi miracoli”.

L’immagine raffigurata è il disegno di Giastin per il primo libricino delle sue poesie “Il Volo”.

(Tratto dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo, i tre vulcani della gioia, edizioni Messaggero Padova)

 


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30 Luglio 20220

Stavamo facendo colazione, e si parlava del Vangelo che avevamo letto e delle varie religioni del mondo tra cui il Buddismo. Tanto Rosaria quanto Giastin, dissero:”Noi abbiamo Gesù” così per gioco le dissi:”Provate a pensare che arrivate da papà Dio e che lui vi dice:”Puoi tornare sulla terra in forma di animale o insetto, voi cosa scegliereste”. Di rimando mi dissero: “Mamma tu che vorresti essere”? e io risposi “Un delfino, perchè così potrei finalmente nuotare visto che non lo so fare”. Rispose Rosaria:”Mamma io una farfalla, perchè vive 90 giorni così posso subito tornare in cielo e stare con papà Dio, Gesù e la Madonna”. Giastin disse:”io vorrei tornare in forma di aquila, non perchè è rapace e più forte, ma perchè è quello che vola più in alto, così non mi stacco molto dal cielo”. Cosimo aveva pochi mesi e non poteva capire cosa stava succedendo, ma un giorno Giastin racconta a Cosimo di questo gioco che avevamo fatto anni addietro. E lui rispose:”Io voglio essere un uccellino, perchè voglio venire sull’albero che c’è nel nostro giardino per dire ogni giorno ‘buongiorno’ a mamma e papà”. Da quando Rosaria è volata al cielo abbiamo avuto molti segni tramite l’arrivo di una farfalla.

(Tratto dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo, i tre vulcani della gioia, edizioni Messaggero Padova)


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9 Luglio 20222

Il sole è la vita.
Senza di esso non si potrebbe vivere.
Come è bello vederlo al tramonto con tutti i suoi colori, ogni volta è diverso, per 365 giorni all’anno tramonta diversamente. Per non parlare di quando sorge…cogliere quelle emozioni è inevitabile.
Quando sorge il sole, è una nuova vita, un nuovo giorno, una nuova opportunità di cambiare.
Nella maggior parte dei miei quadri c’è raffigurato il sole, che per me rappresenta Dio, come colui che è al di sopra di tutto, come fonte di vita, come qualcosa di cui non si può fare a meno.
Lo disegno sempre al centro perchè è al centro della mia vita e dovrebbe essere al centro della vita di tutti.
Io spero sempre di trasmettere questo. Spero che dopo aver visto i miei quadri qualcuno accolga Dio nel suo cuore.

Dal Diario di Giastin, 15 febbraio 2004.

Il dipinto raffigurato è la tela di Giastin intitolata “Angeli Custodi”.


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5 Marzo 20220

Ciao Piccoli poeti, com’è andato il carnevale, vi siete divertiti?
Scommetto che avete festeggiato con tutti i vostri amici!
Questa settimana i disegni hanno scarseggiato un po’ ma vi capisco, eravate impegnati con maschere e coriandoli… La scorsa settimana vi avevo annunciato il tema del carnevale, ma ho pensato che sarebbe più opportuno parlare della Quaresima che è l’inizio di un percorso molto lungo che faremo insieme. Non vi preoccupate, non sarà un percorso noioso, ma divertente con una cosa sola da scoprire: L’amore di Dio. Intanto la prima tappa la scoprirete leggendo il Vangelo. Non bisogna pensare che è un episodio successo solo a Gesù ma, una cosa del genere, capita a tutti quanti, perché confondersi tra il bene e il male è molto facile. Ad esempio se noi abbiamo due bici, una bella tutta colorata ma con una ruota sgonfia, e un’altra grigia ma tutta intera, noi non scegliamo la grigia perché pensiamo di usarla a lungo, ma preferiamo scegliere quella bella anche a costo di cadere. Facciamo attenzione dunque a come scegliamo le cose che vogliamo perché, a volte, le cose belle non sono buone. Questa settimana invece di disegnare impegnatevi a riflettere un po’ di più su quello che vi succede ogni giorno, a scuola, a casa, con gli amici… E mettetelo su carta.
Un saluto dalla vostra Giastin

COMMENTO AL VANGELO I DOMENICA DI QUARESIMA 17.02.2002 (Mt 4,1-11)

“Allora Gesù fu portato dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo non aver mangiato 40 giorni e 40 notti, ebbe fame. Il diavolo allora gli si avvicinò e gli disse: “ Se sei figlio di Dio, di che questi sassi diventino pane.“
Ma Gesù rispose: “ Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che dice di Dio“. Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo portò sul pinnacolo del tempio e gli disse: “ Se sei figlio di Dio Gesù, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini per te, ed essi ti terranno con le loro mani, perché il tuo piede non urti contro nessun sasso“. Gesù gli rispose: “ Sta scritto anche: Non tentare il signore Dio tuo“.
Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli fece vedere tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: “tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai“.ma Gesù gli rispose: “Vattene, diavolo! Sta scritto: Adora il signore Dio tuo e lui solo ama”.
Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si avvicinarono e lo servivano”

A volte ci lasciamo ingannare dalle cose che ci sembrano più belle, senza sapere che quelle che servono veramente sono proprio quelle che scartiamo.


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23 Dicembre 20210

Sta per arrivare il Natale, tutte le persone cominciano a comprare i panettoni, gli spumanti e altre cose di Natale.
Invece di comprare i panettoni dovrebbero pensare ad essere un poco più buoni. Io non dico che non dobbiamo festeggiare, però dico che non dobbiamo sprecare tanti soldi inutilmente.
E’ uno spreco continuo.
Per me il Natale non è festeggiare, abbuffarsi di cibo. E’ una cosa molto più grande, molto più bella, è la festa di tutte le feste, è la nascita del nostro Salvatore Gesù.
Io, mamma, papà e Cosimo, il giorno di Natale, siamo così felici che non riusciamo a parlare. Il Natale per me significa donare amore, donare amicizia, donare un sorriso, anche fare una carezza, essere disponibili verso gli altri e tante altre cose.
Ogni Natale la mia mamma, quando arriva la mezzanotte, mi legge il passo del Vangelo che parla della nascita di Gesù. Dopo aver letto, spegne la luce e, di nascosto, prende Gesù Bambino e lo mette sul tavolo, accende la luce e cantiamo tutti insieme le canzoni allegre di Natale.
Quest’anno io vorrei cantare la canzone in inglese Happy Christmas.
In breve, per me il Natale è la festa più bella del mondo, è la festa più armoniosa.
Il momento più bello del Natale è quando viene la mezzanotte perchè nasce Gesù.

Giastin
(19 dicembre 1998 _V elementare)