119c05b6-a9d4-4035-93a3-c056a694d205.jpg

31 Maggio 20230

“Una delle tante cose che Rosaria ha insegnato a Giastin era l’amore per Gesù crocifisso. Diceva alla sorella che bisognava fare compagnia a Gesù e farlo ridere, perchè le persone vanno da Lui solo per piangere e chiedere; così lei gli raccontava le barzellette, gli leggeva un libro delle filastrocche, faceva di tutto per far sorridere Gesù.”

(Tratto da libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia, edizioni messaggero Padova.)


6cba197b-1114-4c55-9c39-f2eb379948dd.jpg

8 Maggio 20230

In occasione del 9 maggio, compleanno di Cosimo, ci regaliamo questa citazione dal libro: “I tre vulcani della gioia”, dove traspare la bellezza e la profondità di Cosimo, la sua vita non l’ha mai sprecata ma vissuta in pienezza!.

Buon compleanno caro Cosimo!

“Era sempre innamorato soprattutto della vita e spronava i suoi amici ad essere sempre persone migliori perché la vita non va sprecata mai. Nella sua tesi di terza media scrive:  “Libertà è poter sognare ad occhi aperti, rispettare la dignità dell’altro, stringere la mano a tutti e vedere all’orizzonte il sorriso di Dio”.

 

 


4f19265b-f5f9-4039-a801-7413ff7cd468-1280x894.jpg

7 Aprile 20230

“Eravamo intenti a preparare la Via Crucis come ogni anno, era Giastin che disegnava le stazioni ma quell’anno Cosimo disse:” non è giusto che lo fa sempre lei, una volta lo voglio fare io”, così presi i foglietti e li diedi a Cosimo. Quando finì, io rimasi a bocca aperta, Cosimo aveva disegnato Gesù sempre sorridente persino sulla croce, gli dissi: “Cosimo non possiamo mettere questi disegni con Gesù che sorride sempre che diranno le persone che vengono?” e lui: “mamma ma perché Gesù era felice di morire per noi”. Così abbiamo messo i disegni di Cosimo ed alla fine tutti abbiamo capito che Gesù era felice di morire per noi.

(Dal racconto di mamma Carolina.
La foto è stata scattata proprio durante la via crucis sopra descritta)


06cb4964-0e61-4e8c-8acc-e030a0b69a5e-1280x898.jpg

4 Aprile 20230

Era sempre con la testa fra le nuvole, innamorata di qualcuno o di qualcosa che la faceva sognare. Per lei la cattiveria non esisteva, si fidava ciecamente di tutti e quando le facevo notare delle cose lei mi rispondeva: “Mamma, ma io non lo avevo capito!”. Non lo capiva, non perché era tonta, ma perché aveva un animo buono, in lei non c’era furbizia. Rosaria la grande consigliera di tutti aveva una soluzione per ogni persona. Quando stava male, a chiunque venisse a trovarla, con un grande sorriso, diceva sempre: “Sto bene”. Aveva una forza incredibile, e non solo fisica per sopportare il dolore, perché lei aveva il potere di trasformare il dolore in gioia.

(Tratto dal libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia.
Edizioni Messaggero Padova)

 


8c0a1e34-8e2a-4982-9aef-b71984fd2db6.jpg

8 Marzo 20230

Era l’8 marzo, la festa della donna. Quella mattina Giastin mi disse: “Sai mamma oggi tutte le donne ricevono una mimosa” e io le risposi: “E dunque anche tu vuoi una mimosa?” “SI”. Ed io: “Poi la facciamo prendere da papà cosi anche tu l’avrai”. E lei: “Non ti preoccupare l’ho già chiesta a Gesù, ci pensa lui per la mimosa”. Mi misi a ridere e le dissi: “Ora Gesù è diventato anche fioraio? e lei: “Lui può tutto”. Suonò il citofono, era il fioraio con un cesto di mimose, credevo che erano per me, quando aprii il bigliettino rimasi a bocca aperta: erano per Giastin e non fu il solo cesto. La nostra casa divenne una serra di mimose e di rose, i ragazzi che frequentavano la nostra casa, tutti le hanno portato la mimosa. Ad alcuni ho chiesto: “Ma come ti è venuto in mente di mandare le mimose a Giastin? e loro: “Niente Carolina, passavo davanti al fioraio e mi è venuta in mente Giastin”. La sera, quando la misi a letto, lei mi disse: “Hai visto mamma? Gesù ha mantenuto la promessa, io ne ho chiesta una ma lui mi ha mandato un giardino. Tu Mamma quando vuoi una cosa basta chiedere a lui, in qualche modo lui ti ascolta se questo è un bene per te”. Ed io: “E le mimose sono un bene per te?” e lei: “Si, e non solo per me ma anche per tanta altra gente”.

(Tratto dal libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia.
Edizioni Messaggero Padova)


casa-gravina-preghiera9-1280x720.jpg

15 Ottobre 20220

Leggendo il libro a pag.100 ci si trova al capitolo in cui Cosimo ricevette una scatola di legno dove poter mettere qualcosa che appartenesse solo a Dio, per sempre…Cosimo pensò alle sue chiavi di casa, così tanto desiderate e disse: “in questa scatola voglio mettere le chiavi di casa, perchè Dio sia l’unico proprietario”.
Chiunque è entrato e tuttora entra in casa Gravina, sperimenta la presenza di Dio. Condividiamo una riflessione dei nostri amici Ferdinando e Antonella, i quali percepiscono il clima di pace e di spiritualità di una casa vissuta sempre nella preghiera, dove Dio è stato messo al primo posto. Dio ha aperto casa Gravina a tante persone e le tante persone sono state per Rosaria, Giastin,Cosimo ed i loro genitori, Dio da accogliere; anche tutto il “Cielo” ci ha abitato, una casa piccola che ospita tutti. Questo avvenimento della “scatola e le chiavi”  è profetico, lasciando le chiavi a Dio, Cosimo ha unito cielo e terra in un unico abbraccio.
E voi cosa avreste messo nella scatola?

 

 

 

 

 

 

 


Unknown-1280x1045.jpeg

30 Settembre 20220
Leggendo il racconto di Giastin dal libro “I tre vulcani della gioia”, al capitolo : “Mi ha coperto davvero, è venuta”, Giastin pregava la Madonna che la coprisse per non far svegliare la sua mamma e così avvenne, letteralmente Giastin dice: “Mamma è venuta davvero, era proprio Lei” …
Da una riflessione della nostra amica Maria, ci siamo soffermati sul fatto che Dio ha sostenuto Carolina e Giuseppe. Troppo complicato sopportare umanamente tutto ed a lungo termine, troppa fatica fisica e psicologica per non dormire notte e giorno per circa 30 anni; eppure Carolina ci dice: “L’Amore può tutto! e che un giorno potremo chiedere a Dio come tutto questo sia stato possibile”.
L’Amore per Carolina era vivere la loro vita, rinunciare a tutto per loro.
Dal vangelo di Luca 17,5-6
Gli apostoli dissero al Signore: “Accresci in noi la fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sdràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Davvero a Dio tutto è possibile, con i nostri poveri, fragili, instabili e piccoli Si, Lui compie miracoli!

9a345172-ca0b-48da-a0ed-8f8b6d9f0e15-1280x898.jpg

10 Settembre 20220

Rosaria aveva sempre una festa da organizzare, ci stava sempre qualcuno o qualcosa da festeggiare. “Mamma, domani è il compleanno di P., dobbiamo preparare una torta, tu sai il suo fratellino sta in ospedale e i suoi genitori non possono pensare a farla. Che dici le facciamo una sorpresa?”. Come si faceva a dirle di no? “Mamma vedi che tra qualche giorno è il compleanno di M. che da poco ha perso il suo papà e non credo che la mamma abbia la forza di preparargli una torta. Che ne dici la fai tu? e così via. Ogni motivo era buono per festeggiare. Non lasciava mai nessuno solo, conosceva i problemi di tutti i suoi amici ed era sempre pronta con una parola ma anche con fatti concreti per dire:”Io ci sono per te”. E in questo sapeva coinvolgere tutti, quando pronunciava la frase: “Dai la vita è bella” nessuno poteva dirle che non era così.

(Tratto dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo, i tre vulcani della gioia, edizioni Messaggero Padova)


WhatsApp-Image-2020-01-27-at-22.55.13-1.jpeg

21 Maggio 20220

Rosaria ebbe una delle tante polmoniti che l’hanno accompagnata nella vita, così, con Giuseppe, decidemmo che appena uscita dall’ospedale avrebbe fatto la prima comunione. Come le abbiamo dato questa notizia è rifiorita, ma ci fu fatta una strana richiesta da parte sua, ci disse: “Mamma, papà, io la mia prima comunione voglio farla nella cappella dell’ospedale” e io ho subito risposto:”Rosaria, ci stiamo sempre in ospedale, almeno un giorno di festa andiamo da un’altra parte”, e lei: “Mamma, non ti sei accorta che quando scendiamo in cappella li ci sono solo persone che piangono? Io vorrei donare a Gesù un giorno di gioia e di festa” e così fu. Chiedemmo il permesso al nostro parroco che ci concesse di poterla fare lì. Rosaria non si era sbagliata: fu un grande evento per pazienti, personale e per Gesù. La sera, prima di dormire, disse: “Mamma, sono tanto felice, vorrei che tutti i bambini fossero felici come me, oggi Gesù ha sorriso tanto”.

(Tratto dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo, i tre vulcani della gioia, edizioni Messaggero Padova)

 

 

 


cosimo
giastin
rosaria

6 Novembre 20210

Era il 2 novembre e la nonna di Rosaria, Giastin e Cosimo si recò al cimitero per la messa dei defunti.
Essendoci molta folla, dovette stare in piedi tutto il tempo perché non c’erano molte sedie.
Una volta tornata a casa racconto’ ai ragazzi che era stanca perché era rimasta in piedi tutto il tempo e Giastin rispose: “Vedi nonna noi siamo fortunati! La sedia ce la portiamo sempre dietro!”
Questa è la loro ironia, che riempie di gioia e di bellezza ogni momento, anche il più semplice e quotidiano.