Giastin era piccola, aveva 3 anni, un giorno mi dice:”Mamma mi fa il solletico dietro al pancino”, in un primo momento non avevo capito e lei: “Mamma, dietro il pancino mi fa il solletico e mi fa anche un pò male” così capii che era la schiena, mi avvicinai a lei, la controllai, la presi e la misi sul letto così lei poteva dirmi dove esattamente. Compresi che la scoliosi si stava facendo strada velocemente, così per tranquillizzare Giastin le dissi: “Non preoccuparti amore, non è niente sono solo le tue ali che vogliono uscire” mi guardò con occhi pieni di gioia e mi disse: “Che bello , che bello, che bello, avrò le ali per volare mamma, allora il dolore va bene”.
Da quel momento sapevo che li faceva male la schiena quando lei diceva:”Mamma le mie ali stanno crescendo per volare”.
Giastin si portò nel cuore fino alla fine di avere delle ali nascoste che nessuno poteva vedere, tanto che il suo primo libricino delle poesie lo intitola “Il volo” e la sua prima mostra di tele “E continuo a volare”.
Alla fine della sua mostra di tele, felice del risultato della giornata, la preparai per andare a letto e lei: “Sai mamma, non c’è bisogno di due ali per volare, nè di due gambe per camminare, basta amare tutto quello che Dio ci propone. Io oggi ho volato per davvero con le mie poesie e le mie tele, sono volata nel cuore della gente, spero solo che accolgano Dio nel loro cuore perchè solo Lui fa questi miracoli”.
L’immagine raffigurata è il disegno di Giastin per il primo libricino delle sue poesie “Il Volo”.
(Tratto dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo, i tre vulcani della gioia, edizioni Messaggero Padova)