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27 Ottobre 20240

Da articoli scritti sulla pagina facebook, dedicata a Rosaria Giastin e Cosimo.

“…..mi chiamò il primario e mi disse: “Carolina, ti confermo quello che pensavi, Giastin è affetta dalla stessa malattia di Rosaria, ma non me lo riesco a spiegare.”
Già per Rosaria avevo detto a Dio “Tu per la tua strada ed io per la mia”, ora ancora di più cresceva la mia rabbia verso di Lui ed ancora di più sprofondavo nel buio. Da li a una settimana Giuseppe ebbe un gravissimo incidente che lo avrebbe lasciato un anno allettato. Tutto questo mi sprofondava ancora di più nel buio della mia solitudine dell’anima.”
In ogni rapporto affettivo arriva il momento del rifiuto e della solitudine, anche in quello con Dio. Tagliarlo fuori dalla nostra vita, oltre a farci rimanere nel buio e nella solitudine, ci preclude anche la possibilità di essere da Lui consolati. Il perfetto amante ci lascia liberi di rinnegarlo, ma non ci abbandona. Resta in un’attesa attiva finchè, nella nostra libertà, torniamo a percorrere la strada verso casa per venirci incontro, ed abbracciarci ancor prima che apriamo bocca, come il padre del figliuol prodigo.

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30 Novembre 20230

In questo tempo così difficile in cui la Chiesa si unisce in preghiera per chiedere la Pace, la riflessione di Giastin è molto preziosa:

“La pace è come un puzzle, ognuno di noi ha un tassello nelle mani”
Giastin Gravina

La pace nel mondo si costruisce nelle piccole e grandi cose. La pace nelle nostre case, con coloro che incontriamo sul nostro cammino uscendo dalla soglia di casa, nonché sul lavoro, a scuola ed in ogni ambito. Ognuno di noi è quel puzzle per costruire il capolavoro di Dio, la Pace e l’Amore nel mondo.

Laura

 

 

 


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10 Ottobre 20230

Dopo una lunga giornata piena di persone nella nostra casa, finalmente la sera mi godevo le mie figlie lasciando tutto; quando si sarebbero addormentate avrei continuato a mettere in ordine la cucina. Mentre parlavo con Rosaria della giornata trascorsa e di quanti nuovi giovani erano arrivati quel giorno le dissi: “Ma che hai la calamita? Tutti qua arrivano?” e lei: “Mamma mica sono io, loro vengono inizialmente per curiosità ma poi restano, questa è la casa del buon Gesù chi entra non esce più. Mamma vedrai quando non ci sarò più farò più rumore di adesso”.

(dal libro: Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, I tre vulcani della gioia, Edizioni Messaggero Padova)

 


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31 Maggio 20230

“Una delle tante cose che Rosaria ha insegnato a Giastin era l’amore per Gesù crocifisso. Diceva alla sorella che bisognava fare compagnia a Gesù e farlo ridere, perchè le persone vanno da Lui solo per piangere e chiedere; così lei gli raccontava le barzellette, gli leggeva un libro delle filastrocche, faceva di tutto per far sorridere Gesù.”

(Tratto da libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia, edizioni messaggero Padova.)


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8 Maggio 20230

In occasione del 9 maggio, compleanno di Cosimo, ci regaliamo questa citazione dal libro: “I tre vulcani della gioia”, dove traspare la bellezza e la profondità di Cosimo, la sua vita non l’ha mai sprecata ma vissuta in pienezza!.

Buon compleanno caro Cosimo!

“Era sempre innamorato soprattutto della vita e spronava i suoi amici ad essere sempre persone migliori perché la vita non va sprecata mai. Nella sua tesi di terza media scrive:  “Libertà è poter sognare ad occhi aperti, rispettare la dignità dell’altro, stringere la mano a tutti e vedere all’orizzonte il sorriso di Dio”.

 

 


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7 Aprile 20230

“Eravamo intenti a preparare la Via Crucis come ogni anno, era Giastin che disegnava le stazioni ma quell’anno Cosimo disse:” non è giusto che lo fa sempre lei, una volta lo voglio fare io”, così presi i foglietti e li diedi a Cosimo. Quando finì, io rimasi a bocca aperta, Cosimo aveva disegnato Gesù sempre sorridente persino sulla croce, gli dissi: “Cosimo non possiamo mettere questi disegni con Gesù che sorride sempre che diranno le persone che vengono?” e lui: “mamma ma perché Gesù era felice di morire per noi”. Così abbiamo messo i disegni di Cosimo ed alla fine tutti abbiamo capito che Gesù era felice di morire per noi.

(Dal racconto di mamma Carolina.
La foto è stata scattata proprio durante la via crucis sopra descritta)


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4 Aprile 20230

Era sempre con la testa fra le nuvole, innamorata di qualcuno o di qualcosa che la faceva sognare. Per lei la cattiveria non esisteva, si fidava ciecamente di tutti e quando le facevo notare delle cose lei mi rispondeva: “Mamma, ma io non lo avevo capito!”. Non lo capiva, non perché era tonta, ma perché aveva un animo buono, in lei non c’era furbizia. Rosaria la grande consigliera di tutti aveva una soluzione per ogni persona. Quando stava male, a chiunque venisse a trovarla, con un grande sorriso, diceva sempre: “Sto bene”. Aveva una forza incredibile, e non solo fisica per sopportare il dolore, perché lei aveva il potere di trasformare il dolore in gioia.

(Tratto dal libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia.
Edizioni Messaggero Padova)

 


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8 Marzo 20230

Era l’8 marzo, la festa della donna. Quella mattina Giastin mi disse: “Sai mamma oggi tutte le donne ricevono una mimosa” e io le risposi: “E dunque anche tu vuoi una mimosa?” “SI”. Ed io: “Poi la facciamo prendere da papà cosi anche tu l’avrai”. E lei: “Non ti preoccupare l’ho già chiesta a Gesù, ci pensa lui per la mimosa”. Mi misi a ridere e le dissi: “Ora Gesù è diventato anche fioraio? e lei: “Lui può tutto”. Suonò il citofono, era il fioraio con un cesto di mimose, credevo che erano per me, quando aprii il bigliettino rimasi a bocca aperta: erano per Giastin e non fu il solo cesto. La nostra casa divenne una serra di mimose e di rose, i ragazzi che frequentavano la nostra casa, tutti le hanno portato la mimosa. Ad alcuni ho chiesto: “Ma come ti è venuto in mente di mandare le mimose a Giastin? e loro: “Niente Carolina, passavo davanti al fioraio e mi è venuta in mente Giastin”. La sera, quando la misi a letto, lei mi disse: “Hai visto mamma? Gesù ha mantenuto la promessa, io ne ho chiesta una ma lui mi ha mandato un giardino. Tu Mamma quando vuoi una cosa basta chiedere a lui, in qualche modo lui ti ascolta se questo è un bene per te”. Ed io: “E le mimose sono un bene per te?” e lei: “Si, e non solo per me ma anche per tanta altra gente”.

(Tratto dal libro Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia.
Edizioni Messaggero Padova)


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7 Dicembre 20220

Non non chiediamo abbastanza, perchè non abbiamo abbastanza fede per credere che Dio ci possa esaudire e che stia a spiare i nostri desideri.
Non abbiamo abbastanza fede per chiedere con perseveranza, senza cadere al primo ostacolo, senza stancarci e a volte sembra che Dio per provare la nostra fede mantenga il silenzio.

La nostra fede non è sufficiente per farci rendere conto delle infinite cose che otterremmo se fosse più salda e più resistente, non solo per noi ma anche per gli altri.
La nostra fede non è sufficiente nemmeno per decidere di passare di tanto in tanto un pò di tempo con Dio.
La nostra fede non è abbastanza per non avvertire una piccola umiliazione di essere lasciati da parte; e noi, quante volte lasciamo da parte Dio? Nella nostra vita Dio è presente, a pieno diritto?
La nostra fede non è sufficiente neanche per rinunciare a piccole cose inutili, mentre con un pò di sacrificio potremmo ottenere tante cose per tutti.

Dio ha piacere che noi sappiamo scoprirlo, riconoscerlo, percepirlo attraverso il prossimo e attraverso gli avvenimenti piccoli e grandi. Dove c’è amore c’è Dio.
Finchè viviamo sulla terra siamo come persone con gli occhi bendati, solo con la fede possiamo percepire la sua presenza, la sua voce, il suo amore.
Viviamo come se vivesse con noi, bello, affettuoso, amorevole come egli è, eppure così trascurato è sempre disposto a perdonare tutti.

Dio ci ama e rispetta il nostro modo di vivere. Lui è paziente e gradisce il più piccolo gesto d’amore e di attenzione.

Apriamo il nostro cuore alle dimensioni dell’universo.
Dio ha di che riempirlo.


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29 Novembre 20220

La Fede è un dono che Dio non rifiuta mai di offrirci.
Per noi la fede è l’unico mezzo di comunicazione con l’al di là. Finchè viviamo sulla terra, la nostra fede è fatta di un miscuglio di chiarezza e di ombra che ci permette di credere in Dio senza vederlo. E credo che è proprio questo che Lui vuole da noi.

Alla fine del nostro passaggio terrestre dove sarebbe il nostro merito se ci apparisse dinanzi ad ogni evenienza? Tuttavia, più la nostra fede cresce più possiamo percepire la sua divina presenza.

In quanto a noi dovremmo vivere di più questo programma chiedendo a Dio con fedeltà una fede profonda, luminosa, solida, illuminata, radiosa.

Una fede che non sia soltanto un di più per essere uguale agli altri, ma una percezione della presenza di Dio e del Suo amore. Dio vuole esaudire tutti i nostri desideri, ci chiede solo di non spegnere mai la nostra voce.

(Prima Parte tratto dal libro “una ciliegina sotto spirito” di Giastin Gravina)