27 Ottobre 20240
Da articoli scritti sulla pagina facebook, dedicata a Rosaria Giastin e Cosimo.
“…..mi chiamò il primario e mi disse: “Carolina, ti confermo quello che pensavi, Giastin è affetta dalla stessa malattia di Rosaria, ma non me lo riesco a spiegare.”
Già per Rosaria avevo detto a Dio “Tu per la tua strada ed io per la mia”, ora ancora di più cresceva la mia rabbia verso di Lui ed ancora di più sprofondavo nel buio. Da li a una settimana Giuseppe ebbe un gravissimo incidente che lo avrebbe lasciato un anno allettato. Tutto questo mi sprofondava ancora di più nel buio della mia solitudine dell’anima.”
In ogni rapporto affettivo arriva il momento del rifiuto e della solitudine, anche in quello con Dio. Tagliarlo fuori dalla nostra vita, oltre a farci rimanere nel buio e nella solitudine, ci preclude anche la possibilità di essere da Lui consolati. Il perfetto amante ci lascia liberi di rinnegarlo, ma non ci abbandona. Resta in un’attesa attiva finchè, nella nostra libertà, torniamo a percorrere la strada verso casa per venirci incontro, ed abbracciarci ancor prima che apriamo bocca, come il padre del figliuol prodigo.