Questo quadro è fra gli ultimi dipinti di Giastin, preparato per una mostra che non è mai riuscita ad allestire.
Due alberi ben distinti, che rappresentano genitore e figlio, hanno i tronchi uniti in un solo punto alla base. La loro unione durerà poco, in quanto sono destinati ad una completa separazione. Giastin vuol comunicare che madre e padre devono lasciar andare via il proprio figlio perché in questo consiste la vera maternità e paternità. Anche se il titolo fa riferimento alla maternità, il quadro non rappresenta solo la figura materna perché Dio è madre e padre e la genitorialità deve ispirarsi a quella di Dio verso l’uomo. Il tronco piccolo più in ombra prende luce dall’albero grande illuminato dal cielo e la posizione delle due chiome, lascia intuire una grande tenerezza di sguardi. I tronchi sono molto robusti, come sempre nei quadri di Giastin, perché rimandano alla forza e alla solidità dell’amore che unisce genitori e figli, ispirato all’amore che unisce Dio all’uomo. Il cielo alle luci dell’alba ha un aspetto striato, dovuto al colore diluito che conferisce all’immagine un’atmosfera rarefatta e irreale.
Per la prima volta Giastin introduce il colore oro nel cielo e nell’erba, a simboleggiare la ricchezza spirituale che i genitori donano ai propri figli per andare nel mondo e per questo appone la sua firma nella terra, per testimoniare quanto di prezioso ha ricevuto da sua madre e suo padre.
- Misura
- 40X50
- Collezione
- Collezione provata
- Tecnica
- Olio su Tela
- Anno
- 2004
- Luogo
- San Marco In Lamis