Nei suoi ultimi mesi di vita, Giastin disegna due danzatrici classiche che rappresentano se stessa, ormai pronta a diventare tutt’uno con la luce che l’attendeva, ma che era già dentro di lei.
Le immagini ottenute adoperando il carboncino e la sanguigna su cartoncino, sono lievi, delicate e sfumate. Si allontanano dalle altre rappresentazioni di Giastin caratterizzate soprattutto da colori brillanti e corposi. Qui spicca l’effimero, ciò che è destinato a svanire per evaporare in cielo e diventare una sola cosa con esso.
EQUILIBRIO
Equilibrio, 2003, carboncino e sanguigna su cartoncino, 18X25 cm, Apricena, collezione privata.
In Equilibrio, una ballerina rimane ferma su una gamba sola nonostante il suo piede sia storto. Finchè tutto procede bene nella nostra vita, è facile restare in equilibrio, ma si verificano situazioni difficili da affrontare che ci inducono a cercare e raggiungere una nuova stabilità. Giastin con questo disegno vuole parlare di sé, di come abbia trovato in Dio il suo equilibrio nonostante le mille difficoltà della vita e le gravi imperfezioni del suo corpo. E proprio attraverso questo equilibrio è riuscita ad entrare attraverso la porta per il cielo che l’attendeva, quella porta rappresentata nel disegno affine intitolato Pensiero.
PENSIERO
Pensiero, 2003, carboncino e sanguigna su cartoncino, 21X15 cm, Apricena, collezione privata.
Qui la ballerina volge indietro per congedarsi e oltrepassare una porta da cui trapela una grande luce, che lei aveva già dentro di sè. Giastin in questo disegno parla del suo grande desiderio di ballare frenato da quella malattia che non ha potuto mai impedirle di danzare con la sua anima. Oltrepassare la porta verso la quale è diretta è stato il pensiero fisso di tutta la sua vita perché le avrebbe permesso di danzare in eterno al cospetto di Dio.